L’educata Bambina filosofica di Vanna Vinci

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Era il 1969, Neil Armstrong compiva un piccolo passo per l’ uomo e un balzo per l’umanità, e nel salotto cagliaritano di casa Vinci la televisione, come ovunque, era accesa. «C’erano mio nonno e mia mamma entusiasti. Nonna invece era andata a letto, non era interessata per niente – spiega oggi quella che allora era la piccola Vanna e oggi è la disegnatrice, la fumettista Vanna Vinci – Io, invece, avevo guardato quelle immagini rarefatte e, preso atto della cosa, ero andata a letto. Finita lì. Poi, nel 2009, per il quarantennale, ci ripenso, e capisco che sarebbe stato un posto bellissimo, la luna, per la mia Bambina filosofica: un resort esclusivo e isolato, senza esseri umani!»

Quella piccola peste della Bambina filosofica, personaggio tra i più celebri della Vinci, appena pubblicato in Francia anche da Hachette, va così sulla luna, ed è una delle avventure ospitate da La Bambina filosofica – Houston abbiamo un problema, uscito questa estate per Rizzoli Lizard in una confezione cartonata con tanto di “slip case” (il contenitore, che diverte molto Vanna «perché se sento slip non posso che pensare a mutanda!»). Un libro già ristampato, e presentato giovedì alla libreria.coop Ambasciatori, con tanto di proiezione di strisce e letture dell’autrice.

[fonte c@ffé letterario bologna]
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